Schei de mona

Questa settimana due fatti hanno sconvolto le cronache dal Veneto. Lunedì mattina una operazione della Procura Distrettuale della Repubblica...

La televisione, la politica, il Veneto

La Procura di Vicenza ha emesso un provvedimento cautelare che prevede, per un anno, il divieto di esercitare attività...

Lo spazio

Esiste uno spazio, tra il Partito Democratico e la destra, che va colmato. E credo sia bene che da...

Il medico dei bambini

Apprendo con dolore della scomparsa del professor Luigi Zanesco, 87 anni, tra i luminari della onco ematologia pediatrica in...

L'artigiano timido

Non eravamo proprio due estranei, anzi le nostre strade si sono molte volte incrociate, in periodi e ruoli diversi,...
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Erminio Perocco, il doge degli spot

«In questi anni abbiamo molto abusato dei lieto fine: direi che adesso servono dei finali aperti, perchè c’è bisogno di riflettere, di imparare la lezione di quanto ci sta accadendo». Erminio Perocco è tornato a vivere a Venezia – anzi, al Lido – ed anche questo è un segno di speranza per una città che dalla pandemia dovrebbe cercare di uscire «diversa da prima»: «La monocoltura turistica si percepisce, inutile nasconderlo: ma Venezia può e deve essere attrattiva, come è sempre stata nei secoli, coltivando respiro internazionale e giovani talenti». Sessant’anni, quaranta dei quali trascorsi nel mondo della pubblicità, autore di alcuni tra gli spot più conosciuti della storia della televisione, da qualche tempo preferisce dedicarsi al ruolo di autore e regista di documentari d’arte:…

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Porto Marghera tra declino e ripresa «Adesso serve una regia politica forte»Featured

La complessità di Porto Marghera è legata non solo al suo destino post industriale, ma anche a due elementi che la rendono «la più complessa» tra le aree di crisi industriale complessa italiane. L’affaccio sulla laguna e la contiguità con l’area metropolitana di Mestre. Attorno a questo nodo Ordine degli architetti, Fondazione degli Architetti, Museo M9 e Fondazione di Venezia hanno aperto una due giorni di studio dal tema «Esempi europei per Porto Marghera». A mettere in fila gli argomenti l’urbanista Andrea Rumor, che ha aperto i lavori dopo i saluti istituzionali. «L’ultima pianificazione sull’area di Porto Marghera è di quasi trent’anni fa, con l’inserimento del Parco scientifico Vega. Ora si interviene per tasselli, senza quella logica pianificatoria che è parte della storia di Porto…

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Se l’Europa si ferma a Cessalto

Può l’Europa delle merci e delle persone, alla vigilia della ripresa post pandemia, nel cuore di una delle regioni più industrializzate del mondo, fermarsi a Cessalto? È esattamente ciò che sta accadendo nell’imbuto dell’autostrada A4, nel tratto veneto tra San Donà di Piave e Portogruaro, dove manca la Terza corsia, e dove quasi ogni giorno si registrano incidenti, vittime, ritardi e disagi alla circolazione. Un canale di Suez su gomma dove basta la distrazione di un automobilista o di un camionista per fermare l’economia europea per mezza giornata. L’ennesima conferma ieri mattina: un tamponamento con tre autoarticolati, un autista bosniaco gravissimo in ospedale, quattro ore di stop dell’autostrada e altrettante d’inferno nella viabilità ordinaria dove resiste la mussoliniana Triestina. Perchè strade nuove, da allora, non ne sono state più fatte. E…

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L’antitesi vivente del “Mi no vao a combàtar…”

Da piazza Fontana (1969) alla stazione di Bologna (1980), Treviso è stata per undici anni la «capitale nera» delle stragi d’Italia: dove i terroristi di estrema destra si sono preparati, da dove sono partiti, dove si sono nascosti, dove sono stati protetti. Quali nuovi tasselli di verità potranno aggiungere i documenti su Gladio e P2 finora coperti da segreto che nei prossimi mesi, per decisione del governo, saranno «versati» all’Archivio centrale dello Stato? Contribuiranno a unire finalmente le stragi di piazza Fontana, Peteano, Questura di Milano, piazza della Loggia a Brescia, treno Italicus, stazione di Bologna e Rapido 904 nell’unica, sconvolgente strategia che gli atti giudiziari hanno dimostrato in mezzo secolo di processi e sentenze? Stragi pensate a Roma e confezionate dai neofascisti veneti, ampiamenti…

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M9 a Mestre: gusto, sport e musica, «Vogliamo diventare la Triennale veneta»

L’espressione chiave è «connessione in corso». Alla vigilia dell’agognata uscita dal tunnel della pandemia, che ha costretto tutti ad anticipare i conti con il futuro, il museo del Novecento M9 prova a scrivere il proprio. Diventare laboratorio di futuro, capace – da un lato – di accostarsi a Venezia occupandosi di contemporaneità e – dall’altro – aprendosi verso quel Veneto in perenne ricerca di una sua narrazione moderna. Uno scalo culturale, che nutre e alimenta l’ambizione di essere «hub» del policentrismo veneto. Proprio dal rapporto con la città parte il colloquio con Luca Molinari, da un anno direttore scientifico di M9. Attraversando il quadrante M9, un ettaro di superficie, si ha la sensazione di camminare in una grande città europea. Ma la contaminazione con il…

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L’intervista corrosiva a Pino Musolino su Venezia

Il giorno dopo l’approvazione del bilancio del Porto di Venezia, Pino Musolino si fa trovare senza difficoltà. L’ex presidente dell’Autorità portuale ha qualche sassolino nelle scarpe e approfitta del weekend per toglierselo. «Il bilancio approvato è il migliore di sempre», attacca Musolino, ora a capo dell’Autorità portuale di Civitavecchia, «ne sono felice, poiché è il bilancio che ho contribuito a realizzare fino al 16 dicembre scorso ed è in perfetta continuità con quello del 2019, la cui approvazione era stata a lungo ostacolata». Conti contro i quali si erano scagliati la rappresentante della Regione del Veneto e il rappresentante della Città metropolitana, con una serie di assenze e rilievi che avevano fatto mancare più volte il numero legale e mandato in stallo l’attività del Porto….

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STORIE

I marescialli di Venezia

Ogni mattina, in Fondamenta San Biagio, gli anziani cercano con le gambe le panchine soleggiate e con gli occhi il sorriso dietro la mascherina dei militari che percorrono il consueto giro di pattuglia. I carabinieri della stazione della Giudecca si fermano, portano alla fronte la mano destra e rispondono alle domande dei veneziani, liberati dal turismo di massa ma imprigionati nella gabbia del lockdown. «Sta per finire, vero?» chiedono con gli occhi sgranati. «In questo momento c’è molto bisogno di speranza – spiega il comandante della stazione, il luogotenente Giovanni Buttà – e noi cerchiamo di esserci, in un esercizio di ascolto e prossimità che in fondo ci fa sentire utili». Alla Giudecca il comandante parla con tutti, conosce ogni palmo dell’isola, famosa per la…

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Il personaggio, l'impresa

Più che l'anagrafe, pesano le sue parole: «L'approccio è quello dei cercatori d'oro. Se trovi un filone, devi scavare anche di domenica, di notte, sempre».

L'artigiano timido

Addio a Luigi Parisotto, il signor Scarpa

Artigiano geniale e grande lavoratore, con i fratelli Francesco e Antonio ha portato il marchio di Asolo nel mondo.