Il neo presidente Claudio Sernagiotto: «Trento o Iccrea, decisione entro febbraio. Andremo con chi ci darà più autonomia»
Banca della Marca deciderà entro il mese di febbraio con chi stare: se con la federazione romana Iccrea oppure con i trentini di Cassa centrale, come sembra orientata la rete.Auspica tuttavia una «convergenza» delle due cordate che stanno spaccando il mondo del credito cooperativo. Consapevole del suo «peso» – per masse amministrate è il secondo Credito cooperativo del Veneto, ha settemila soci, 270 dipendenti e 37 filiali – rivendicando il giusto peso dentro alla nuova Federazione. Con l’incorporazione di Bcc Marcon la banca di Orsago diventerà, per masse amministrate, la prima Banca di credito cooperativo del Veneto. «Andremo con chi ci garantirà il peso che meritiamo» spiega il neo presidente Claudio Sernagiotto. Che conferma come gli elementi che faranno pendere la bilancia verso Roma o Trento saranno l’apporto di capitale richiesto e il grado di autonomia garantita. Insomma, mani libere, che solo il modello Trento pare concedere. Sullo sfondo, ma neanche tanto, è il delicato rapporto con la vicina Banca delle Prealpi, sede a Tarzo, che detiene l’attuale primato tra le Bcc venete. Il «sorpasso» di Orsago è previsto con le assemblee di aprile.
Claudio Sernagiotto, commercialista montebellunese di 48 anni, da una settimana è passato dalla poltrona di presidente del collegio sindacale a quella di presidente: «Nei prossimi giorni con il cda avremo degli importanti appuntamenti per conoscere nel dettaglio i dossier di Iccrea e di Trento e poter fare tutte le valutazioni del caso prima della nostra scelta definitiva – spiega – . Ad oggi Banca della Marca non ha deciso a che gruppo aderire perché siamo convinti che prima di decidere serva avere tutte le informazioni necessarie. Il nostro istituto è forte e vuole giocare con i più forti. Se necessario giocherà anche contro i più forti, ma la squadra di cui entreremo a far parte deve tenere in considerazione il nostro peso e la nostra solidità». L’elezione di Sernagiotto è maturata al termine di un duro scontro tra l’ex presidente Giampiero Michielin e l’ex direttore generale Giuseppe Maset, con il primo andato di fatto in minoranza proprio perché più favorevole alla federazione romana.
Presidente Sernagiotto, la sua appare una elezione di garanzia, uscendo dall’esperienza alla guida del collegio sindacale. È così?
«La mia elezione è emersa dopo aver mostrato, nel mio ruolo, rigore e scrupolosità. Evidentemente i consiglieri hanno visto in me una figura idonea per guidare la banca nei prossimi anni, ma è stata una scelta ponderata, non di impeto. Può essere vista come una presidenza di garanzia perché abbiamo dei doveri: verso la Vigilanza, verso il complesso dei dipendenti e delle loro famiglie, verso la platea dei nostri clienti, famiglie e imprese. E naturalmente verso il territorio».
Lo scontro è nella scelta: la federazione romana Iccrea o la Cassa centrale di Trento?
«Arrivo in un momento e in un contesto molto difficile, nel quale bisogna prendere delle decisioni. A Iccrea e Cassa centrale chiederemo precise risposte su impegno di capitale, ruolo della banca nel medio periodo e autonomia sul territorio. La mia speranza è che si giunga a un unico gruppo di credito cooperativo, sarebbe un bene per il sistema».
In quali tempi avverrà la scelta?
«Molto rapidi, trenta o quaranta giorni al massimo. Venerdì vedremo Iccrea, la settimana prossima Cassa centrale».
Quali saranno gli elementi di giudizio?
«Dobbiamo scegliere per il bene della banca. Staremo molto attenti ad accogliere i suggerimenti della nostra rete, ma la scelta è del consiglio di amministrazione. L’assorbimento di capitale che ci verrà chiesto è molto importante. Noi siamo forti ma dobbiamo entrare in un gruppo in posizione di forza, non di debolezza».
La banca è solida?
«Gli indici patrimoniali sono sopra la media del sistema, noi continueremo nel rafforzamento patrimoniale, quest’anno uscirà un utile importante. Il Cet 1 è superiore al 15%. Aggiungo che è solida perché la presidenza Michielin e la direzione generale di Maset hanno portato negli anni a risultati importanti. E buona è la qualità del nostro credito».
Come vede Banca della Marca tra cinque anni?
«Vedo questa banca protagonista nel territorio. Il mio sogno sarebbe quello di partecipare a un polo alternativo alle popolari. Credo che la strada delle Bcc sia tracciata: non appena si sarà chiarita la scelta tra Iccrea e Cassa centrale vi sarà un domino di aggregazioni».