Intra? Un affare peggiore del previsto. Fabriano idem. I problemi maggiori sono venuti dal credito di Bim, Fabriano e Intra. (Vincenzo Consoli, giugno 2017)
Con una curiosa intervista al Gazzettino, l’ex ad di Veneto Banca cerca di costruirsi un alibi prima del processo che presto lo vedrà imputato per ostacolo alla Vigilanza e aggiotaggio.
Ma accusa i poteri forti, la Banca d’Italia, il sistema politico, i media di aver escogitato un sistema per abbattere la straordinaria avventura di Veneto Banca.
Eppure, ammette di non aver previsto niente di quello che sarebbe successo: la crisi più lunga delle previsioni, la severità della vigilanza europea, la inesigibilità del credito, l’opportunità di un dialogo con Vicenza. Inoltre rivela che nelle sue più importanti operazioni ha trovato situazioni peggiori del previsto.
Cioè ammette di non aver saputo fare il suo mestiere, quello di banchiere, peraltro pagato 1,8 milioni di euro l’anno (cinque volte il presidente degli Stati Uniti d’America, 450 volte la media dei suoi dipendenti).
Rumore di unghie sullo specchio…