Apprendo con dolore della scomparsa del professor Luigi Zanesco, 87 anni, tra i luminari della onco ematologia pediatrica in Italia. Asolano di nascita e di famiglia, era una persona di grande valore: sono orgoglioso di aver contribuito nel 2003 all’attribuzione della cittadinanza onoraria di Asolo, privilegio prima di allora concesso solo ad Antonio Canova e Freya Stark.
Ricordo di quella sera la sua gentilezza e la sua cortesia, unite all’emozione di ricevere un riconoscimento dalla sua Città. E anche nelle collaborazioni successive per la Città della speranza mi colpivano la disponibilità, l’eleganza e la cordialità. Trovava sempre il tempo.
Per migliaia di famiglie italiane, il suo nome è legato alla cura delle leucemie infantili: grazie a lui e alla struttura da lui creata migliaia di bambini sono stati curati e restituiti alla vita.
Dal discorso ufficiale dell’epoca riporto brevi tratti del suo profilo accademico.
Nato ad Asolo nel 1935, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1961. Intraprende la carriera accademica con incarichi di studio, ricerca e insegnamento presso gli Atenei di Sassari, Ferrara, Pavia e, infine, Padova dove ottiene la cattedra di Ordinario di Clinica Pediatrica nel 1979.
Dal 1980 è direttore della Seconda Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’Università di Padova. Ha scritto oltre 200 lavori scientifici pubblicati in riviste internazionali. Da oltre dieci anni dedica particolare attenzione allo sviluppo della Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’Università di Padova, chiamando a collaborare enti pubblici e privati e coinvolgendo l’Associazione Italiana contro le Leucemie e la Fondazione Città della Speranza. È Direttore del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova. Grazie al suo impegno e a quello dei collaboratori ha trasformato la Clinica Pediatrica padovana nel centro di riferimento nazionale per la diagnosi delle leucemie infantili.
Un professionista di grande spessore e di altrettanta umanità, capace di affrontare il dramma di una famiglia toccata dalla malattia di un proprio figlio con passione, coraggio e determinazione.