Dove stavano andando, quella mattina, Carla, Salvatore, Umberto, Pietro, Lidia, Vittorio, Eleonora? Perché si trovavano alla stazione? Dov’erano diretti?

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Il 2 agosto 1980 una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, causando 85 vittime e numerosi feriti: il più grave attentato terroristico dal dopoguerra.

Per questa strage sono stati condannati, in via definitiva, i neo fascisti Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Luigi Ciavardini, Paolo Bellini e Gilberto Cavallini. Quest’ultimo partì da Treviso a bordo dell’auto dell’ignara compagna, a conferma della centralità veneta di quella strategia inaugurata in piazza Fontana nel 1969. Perché dunque quelle persone che hanno perso la vita si trovavano alla stazione? Dov’erano diretti? Qual era la loro destinazione?

Ora un progetto teatrale, molto bello, prova a completare quel viaggio sospeso. Si chiama A destino, come i ferrovieri chiamano il treno che arriva dov’è diretto, ed è promosso dal Teatro dell’Argine, che ha chiamato la cittadinanza a completare quel viaggio.

I partecipanti a questo progetto saliranno sul treno e cercheranno di raggiungere le località dov’erano dirette le persone che hanno perso la vita quel giorno. E tutto sarà documentato: un’azione teatrale collettiva per tenere viva la memoria delle vittime e ricordare l’atrocità di un gesto che nessuno deve dimenticare.